Vision & Mission
Gli scacchi oltre ad essere uno sport diffuso in tutto il mondo possono essere utilizzati come importante strumento sociale al fine di sviluppare abilità cognitive, combattere malattie dell’apparato cerebro/cognitivo e favorire l’integrazione sociale. I benefici educativi degli scacchi sono molteplici e ben documentati da un’ampia serie di ricerche provenienti da tutto il mondo. Maggiori dettagli alla sezione “Ricerca e Bibliografia” in fondo alla pagina.
Scoperte piuttosto recenti evidenziano i benefici degli scacchi per la salute in particolare il loro grande valore nelle fasi di apprendimento dell’essere umano. Per riassumere:
- Gli scacchi inducono un miglioramento delle funzioni cognitive e sono considerati uno strumento significativo nella lotta contro l’Alzheimer.
- Gli scacchi possono contribuire alla ripresa nei pazienti colpiti da ictus.
- Gli scacchi favoriscono il recupero nelle persone affette da disabilità fisiche e/o emotive.
- Gli scacchi aiutano a prevenire l’ansia e la depressione incoraggiando l’auto-miglioramento, migliorando l’autostima e la fiducia in sé stessi.
- Gli scacchi (come terapia ricreativa) aiutano a prevenire o ridurre i comportamenti non adattivi o inappropriati.
È invece noto da tempo che gli scacchi migliorano l’attenzione, la memoria, le capacità organizzative e la percezione. Migliorano le capacità delle persone con deficit cognitivi a lavorare su questioni legate all’orientamento, alla stimolazione sensoriale e alla consapevolezza dell’ambiente.
Il progetto #Chess4Life nasce per utilizzare gli scacchi come strumento sociale per migliorare la qualità della vita delle persone attraverso corsi studiati su misura. Le 4 aree di intervento dell’Associazione sono quelle identificate da anni di esperienza nel settore: Scacchi per la Libertà (#Chess4Prison), Scacchi per lo Sviluppo Educativo (#Chess4School), Scacchi per il Declino Cognitivo (#Chess4Older), e Scacchi per la Neurologia (#Chess4Neuropsychology).
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Le 4 aree di intervento...
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#Chess4Prison
Scacchi per la Libertà
“Gli scacchi insegnano la correttezza.
Si avvisa l’avversario prima di colpire e lo si tiene al corrente delle proprie mosse e intenzioni.” (Jacob Zuma)
Copyright photo: Alessio Vissani
L’essere umano apprezza la libertà solamente quando gli viene sottratta. Alla privazione della libertà si risponde coltivando qualità umane e attività per le quali non c’era un precedente interesse.
L’attenzione per gli scacchi e la costante dedizione allo studio di questo sport offrono al recluso più di un semplice conforto. Gli scacchi hanno il potere di rendere più sopportabile la detenzione e di trasformare, talvolta radicalmente, il carattere del detenuto.
Sulla base di alcuni studi, possiamo riscontrare la valenza dei corsi di scacchi nel diminuire i fattori di rischio e nell’aumentare quelli protettivi. Questo sport aumenta infatti l’attenzione, le funzioni esecutive e l’autocontrollo (fattori di rischio individuali), nonché il rispetto delle regole e dell’avversario (fattori di rischio socio-economici) e la valorizzazione di abilità già note o la creazione di nuove (fattori di rischio scolastico/occupazionali).
Il progetto FIDE "Chess for Freedom"
Nel 2018 la FIDE ha creato il progetto “Chess for Freedom” che ha lo scopo di migliorare la qualità della vita del detenuto durante il periodo detentivo nonché favorire il suo reintegro nella società.
Bring Minorities in Games è un progetto sociale della durata di 3 anni ad Aarhus e Copenhagen. In collaborazione con il Ministero degli Affari Sociali e il Comune di Aarhus, Dansk Skoleskak, il progetto utilizza i club scolastici di scacchi non solo come porta d’accesso alle attività comunitarie per i bambini e i loro genitori, ma anche come trampolino di lancio verso il coinvolgimento in altri tipi di attività sociali, come lo sport e il volontariato sociale.
Benefici educativi favoriti dallo sport degli scacchi:
- riduzione della criminalità
- riduzione del consumo di droga
- miglioramento del senso etico
- miglioramento della disciplina
- miglioramento del senso di equità
- miglioramento della mobilità sociale
- integrazione delle minoranze
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#Chess4School
Scacchi per lo Sviluppo Educativo
Classificando le abilità di pensiero in quelle di grado inferiore e quelle di grado superiore, possiamo notare come le materie scolastiche offrono un modo semplice e diretto per sviluppare solamente le prime: ricordare, applicare, comprendere, mentre le materie accademiche solo raramente riescono ad insegnare le rimanenti abilità di pensiero (analizzare, valutare, creare). Solamente gli scacchi, grazie al loro potenziale, riescono in modo univoco ad insegnarle nella loro interezza, descrivendo così, la complessità del gioco.
Un problema per gli studenti provenienti dalla povertà è il sottosviluppo delle capacità di pensiero a causa di un ambiente privo di arricchimento. Il divario nello sviluppo è il risultato di un contesto sociale impoverito. Gli scacchi, come modo di “apprendere attraverso il gioco”, forniscono il contesto sociale in cui sviluppare o correggere le capacità di pensiero…” (Joseph Eberhard, Ed.D)
Il programma Chess-in-the-Schools di New York ha condotto un’indagine sulle scuole coinvolte nel programma per l’anno 2016-2017 e ha rilevato che:
- L’89% degli insegnanti ha riferito che la pratica degli scacchi ha aumentato l’autostima degli studenti.
- L’89% degli insegnanti ha riferito che gli scacchi hanno arricchito le competenze sociali dei loro studenti.
- Il 91% degli insegnanti ha riferito che la pratica degli scacchi ha migliorato le capacità di cooperazione degli studenti.
Inoltre, il programma FIDE Early Years Skills insegna le competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) di base ai bambini più piccoli (4-6 anni) utilizzando tecniche di psicomotricità (giochi, canzoni, danza) su scacchiera gigante.
Chess4Neuropsychology
Scacchi per la Neurologia
L’autismo, o Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente tre aree: Comunicazione, Socializzazione, Comportamento. I diversi livelli di compromissioni di tali aree vanno a comporre il quadro generico della persona affetta da autismo.
L’ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è un disturbo neurobiologico di natura cronica, sintomaticamente evolutivo e di probabile trasmissione genetica che colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione infantile, raggiungendo anche l’età adulta nel 60% dei casi. È caratterizzato da una difficoltà nel mantenere l’attenzione volontaria di fronte alle attività, sia accademiche che quotidiane, e insieme a una mancanza di controllo degli impulsi.
Gli scacchi tramite lezioni mirate e una metodologia studiata hanno il compito di aiutare le persone affette da questi disturbi migliorandone la qualità della vita, fornendo loro gli strumenti necessari, come ad esempio il miglioramento della concentrazione e dell’attenzione.
#Chess4Older
Scacchi per il Declino Cognitivo
Una ricerca condotta su persone di età superiore ai 60 anni promuove fortemente l’uso degli scacchi nel combattere l’Alzheimer. Nel 2010 è iniziata una collaborazione di ricerca franco-russa tra il Centre Hospitalier Universitaire di Nizza, guidato dal professor Philippe Robert, e l’équipe del professor Vladimir Zakharov della Moscow State Medical University.
Il dottor David Shenk, autore di The Forgetting, ha commentato il valore degli scacchi come antidoto all’Alzheimer: “È necessario esercitare il cervello. Gli scacchi sono un ottimo strumento per allenare il cervello. È abbastanza facile da imparare, ma le possibilità sono infinite: non si finisce mai di sfidarsi“. Alla domanda su quando sia meglio imparare, ha risposto: “Prima si impara, meglio è. Soprattutto per i bambini piccoli, gli scacchi sono come uno Stairmaster per il pensiero logico“.
Un’équipe dell’Ospedale Universitario di Valencia, guidata dal dottor José Miguel Lainez Andrés, ha riferito di risultati impressionanti sul valore degli scacchi come terapia di intervento contro il declino cognitivo.
Gli autori hanno sottolineato che gli scacchi sono un allenamento mentale completo; oltre ai fattori sportivi e psicologici, il giocatore, nel complesso ed elaborato processo mentale è portato a sviluppare un alto grado di precisione.
L’obiettivo dello studio è stato quello di verificare se l’esercizio mentale svolto durante l’apprendimento e la pratica degli scacchi avesse un impatto sul miglioramento delle prestazioni di alcune abilità cognitive nei soggetti anziani. La loro ipotesi era che “Imparare a giocare a scacchi a livello cognitivo è benefico nelle persone anziane“. I ricercatori hanno scoperto che, in linea di massima, circa due terzi dell’intero gruppo sperimentale di soggetti hanno registrato un miglioramento, di norma progressivo, delle prestazioni nei test neuropsicologici.
Ricerca e Bibliografia
- La dichiarazione del Parlamento Europea 50/2011 adottata nel 2012.03.15 con 415 firmatari, rif. P7_TA(2012)0097
- Il sito web della FIDE-CiS: cis.fide.com
- Il portale di ricerca del Circolo Scacchistico e Centro Scolastico di Saint Louis: https://saintlouischessclub.org/education/research
- Il portale di ricerca dell’organizzazione britannica Chess in Schools and Communities: http://www.chessinschools.co.uk/research.htm
- Aghuzumtsyan-Poghosyan (2014) The impact of chess lessons on formation and development of the students
- Blasco-Fontecilla, Hilario et al. (2016) Efficacy of chess training for the treatment of ADHD, Revista de Psiquiatría y Salud Mental, 2016;9(1):13-21.
- Sala, Giovanni et al. (2016). Does chess instruction enhance mathematical ability in children? A three group design to control for placebo effects, in Proceedings of the 38th Annual Meeting of the Cognitive Science Society. (Philadelphia, PA)
- Rosholm, Michael et al. (2017) Your move: The effect of chess on mathematics test scores. Plos One, https://doi.org/10.1371/ journal.pone.0177257
- Sala, Giovanni et al. (2017) The Effects of Chess Instruction on Pupils’ Cognitive and Academic Skills: State of the Art and Theoretical Challenges. Frontiers in Psychology (23 February 2017)
- Chess a Tool for Education and Health, 2018, Chess in Education Commission (FIDE)