Quest’oggi vi presentiamo la famosa partita del film “Odissea nello spazio” giocata fra l’astronauta Frank Poole e l’intelligenza artificiale “HAL 9000”. La partita è ispirata a un vero incontro di scacchi tenutosi ad Amburgo, nel 1910, tra Roesch e Willi Schlage.
Scacchi e intelligenza artificiale
Secondo molti esperti, la crescita che sta percorrendo l’intelligenza artificiale (AI) starebbe seguendo le orme tracciate dai motori scacchistici. Oggi siamo ancora agli albori, ma si prospetta una rapida crescita tecnologica.
Era il 1996 quando, per la prima volta nella storia scacchi e intelligenza artificiale si incontrarono. L’allora campione del mondo di scacchi Garry Kasparov venne battuto da un computer. L’apparecchio, battezzato ‘Deep Blue’, con la sua ‘intelligenza artificiale’ cambiò per sempre non solo il mondo degli scacchi, ma anche quello dei computer.
A sorprendere non è solo il fatto che i motori scacchistici abbiano imparato dai più grandi maestri, studiandone le partite più memorabili e sapendone replicare tutte le mosse, ma che oggi siano proprio loro ad aver introdotto un vasto range di strategie mai viste prima nel mondo degli scacchi.
La finta intelligenza artificiale
La prima macchina in grado di muovere in modo automatico i pezzi sulla scacchiera, battezzata “The Turk”, fu realizzata da Wolfgang von Kemplen nel 1769 per impressionare la regina Maria Teresa d’Austria. Nonostante nei suoi 84 anni di vita The Turk abbia sconfitto avversari celebri come Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin, la macchina si rivelò in realtà un imbroglio, poiché azionata da un uomo nascosto al suo interno.
Alan Turing, tra scacchi e intelligenza artificiale
Il primo programma in grado di giocare un’intera partita di scacchi si deve al matematico inglese Alan Turing famoso per la “Macchina di Turing”, archetipo dei computer moderni. L’algoritmo, chiamato Turochamp, fu scritto su carta nel 1948 ed era in grado di giocare una partita completa. La mossa veniva scelta dopo aver calcolato le potenziali mosse eseguibili, secondo un criterio stabilito in base ad un punteggio assegnato a ciascuna alternativa.
Il programma piuttosto complesso per l’epoca era in grado di valutare le mosse oltre che in base al valore dei pezzi anche secondo altri parametri quali: la loro posizione, la minaccia di scacco matto ed altri fattori. Nonostante ciò la sua forza di gioco si rivelò di scarso livello. Turing non riuscì comunque a rendere eseguibile il programma su un vero e proprio calcolatore prima della sua morte, avvenuta nel 1954. Tuttavia, Turochamp fu molto importante per lo sviluppo dei successivi software scacchistici.