Dove nascono gli scacchi? Come si sono evoluti nel corso del tempo? Perchè i pezzi hanno nomi differenti nelle diverse parti del mondo? Qual’è la vera storia degli scacchi?
Padàti o Bhata (Sainor), nella storia degli scacchi
Anche per i “Pedoni” la storia degli scacchi è stata un po’ travagliata.
Già nel VI sec. D.C. con il Chaturanga, il “Pedone” godeva di tutti gli attuali movimenti (un passo in avanti per muoversi e uno in diagonale per catturare), e anche il nome rispecchiava quello attuale: “Padati” (Fante).
Approdato in Persia (VII-VIII sec D.C.), il “Padati” prese il nome di “Piyada” continuando a raffigurare il soldato di fanteria.
Successivamente con gli Arabi (VIII-IX sec. D.C.), prese il nome di “Baidak”, ma a differenza degli altri pezzi, questo nome non indicava nulla nella vita reale araba, se non il pezzo degli scacchi.
Con l’introduzione degli scacchi in Europa nel X sec. D.C., nonostante la confusione creata dal nome arabo, in latino prese il nome di “Pedo” / “Pedonis” / “Pedes”, capendo quindi che rappresentava un soldato di fanteria.
In francese divenne quindi il “Pion” che diede poi il nome al “Pedone” in Italia e al “Poun” nella lingua anglo-normanna. Quest’ultimo divenne poi “Pawn” in inglese. In alcune lingue la figura del “Pedone” è divenuta poi quella del “Contadino” come ad esempio “Bonde” in svedese!
L’evoluzione dei suoi movimenti
Negli anni i suoi movimenti non hanno subito modifiche importanti, ma hanno generato dibattiti e discussioni nel mondo scacchistico. Come ad esempio la promozione a “Donna“, vincolata dall’introduzione della “Ferza”, una Regina depotenziata.
In alcuni casi si giunse persino a pensare che il “Pedone” giunto in ottava traversa potesse essere promosso solo al pezzo della colonna corrispondente (nel caso della colonna “e” veniva promosso a “Donna”). La regola però che nel tempo creò più controversie è quella in cui i “Pedoni” potessero essere promossi solo a pezzi già catturati dall’avversario, o in alternativa rimanere “Pedoni” (Lambe, 1765)!
Il grande “contributo” a questa regola/idea lo diede W. Steinitz, verso la fine del 1800. Nella sua idea però mancava un particolare! Non era infatti citato il colore del pezzo che andava sostituito al “Pedone”. Questo “errore”, probabilmente causato da un refuso, diede vita a nuovi problemi scacchistici, per “scherzare” su questo fatto!
La promozione del Pedone
Nella posizione qua a lato, secondo l’idea di Steinitz, l’unico modo per dare scacco matto in una sola mossa è giocare 1…b8=C (nero). Ovvero portare a promozione il “Pedone” e trasformarlo in un “Cavallo” Nero.
Nel 1883, con la pubblicazione del libro del torneo di Londra tutte le teorie vennero meno e vennero scritte, più o meno, tutte le attuali regole.
La possibilità di muovere il “Pedone” di due case nel suo primo spostamento arrivò invece verso la fine del 1400 con “gli Scacchi a la Rabiosa”. Regola che inizialmente non venne adottata uniformemente in tutto il mondo. Più o meno nello stesso tempo entrò in vigore anche la regola dell’En Passant (la prima traccia scritta la dobbiamo allo spagnolo Rui López de Segura nel libro “Libro de la invención liberal y arte del juego del axedrez”).
In Italia invece fino al 1870 troviamo la regola del “Passar Battaglia”, ovvero il “divieto” di effettuare la presa En Passant.
Curiosità:
Da dove nasce la regola secondo cui si possono spostare due “Pedoni” di una sola casa all’inizio della partita? E’ vero che era una regola solo italiana?
Già nel Traité de Lausanne (1765 circa), possiamo trovare la presenza di questa “regola”, ma………. era VIETATA!
“Per la prima mossa giocata non è consentito spingere due Pedoni contemporaneamente”
Probabilmente la sua nascita deriva da una traduzione errata in francese dei testi tedeschi, che poi si propagarono nel resto dell’Europa.
– traduzione errata: “2 pions une fois“
– traduzione corretta: “un pion de 2 cases“